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Salice Salentino, con sentenza del 7 febbraio scorso il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Sezione di Lecce accoglie il ricorso presentato dal Consigliere di opposizione Cosimo Leuzzi e da altri cittadini, Amedeo Rosato, Gianpiero Manno, Stefano Papa, Valentina Papa, Fania Alemanno, Anna Palazzo e la Consigliera di Parità della Regione Puglia Serenella Molendini, rappresentati e difesi dagli avvocati Valeria Pellegrino e Francesco Fina.
Di contro, il Comune di Salice Salentino e gli assessori Gaetano Ianne, Michele Arcangelo Fina, Paolo Quaranta e Alessandro Ruggeri, rappresentati e difesi dagli avvocati Pietro Quinto e Gianluigi Manelli.
La sentenza rimette in discussione l'operato dell'Amministrazione di maggioranza azzerando la giunta e facendone trabballare le fondamenta.
Queste le parole del Consigliere Mimino Leuzzi: "sentenza con la quale il TAR di Lecce ha dato ragione a quanto abbiamo sempre affermato.
La decisione del TAR fa giustizia e afferma quanto da noi sempre sostenuto: “L’articolo 51 della Costituzione parla chiaro perchè ritengo che il rispetto delle pari opportunità sia qualcosa che vada oltre le prescrizioni legislative. È una questione di rispetto, di buon senso e di cultura; un doveroso riconoscimento alle donne, che nella nostra società si sono ritagliate un ruolo importantissimo e sono perfettamente all’altezza di ricoprire incarichi di responsabilità in tutti i settori. La presenza femminile nelle giunte arricchirebbe la gestione amministrativa e la capacità di analisi degli esecutivi”.
Al contrario il Sindaco al momento della nomina della sua Giunta ha offeso la dignità del genere femminile e la professionalità di tantissime donne salicesi capaci di fare molto meglio degli uomini.
Mi auguro che il Sindaco dia corso con la massima sollecitudine alla nomina di un nuovo esecutivo, considerato che l’attuale è stato azzerato dalla sentenza del TAR.
Il Sindaco infatti, secondo quanto espresso dall' art. 48 dello Statuto Comunale "Pari Opportunità", deve “svolgere un minimum di indagini conoscitive, tese ad individuare, all’interno della società civile (e beninteso nel solo bacino territoriale di riferimento del Comune, non potendo dirsi obbligato a spingersi oltre), personalità femminili in possesso di quelle qualità necessarie per ricoprire l’incarico di componente la giunta municipale, se tali indagini non pregiudicano l’esistenza del “ governo locale “ espresso dalle urne”.