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Per quanto concerne il reato di istigazione si punisce con la reclusione da tre a cinque anni chiunque, con qualsiasi mezzo, istiga a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, di violenza sessuale nei confronti di bambini e di corruzione di minore, così come chiunque pubblicamente fa apologia di questi delitti. Per quanto riguarda la seconda fattispecie di reato, viene stabilito che per “adescamento si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore” anche attraverso il web con il cosiddetto “grooming”- ovvero il comportamento attraverso il quale l'adulto potenziale abusante “cura” (dall’inglese “grooms”) la potenziale vittima, inducendo gradualmente il bambino o ragazzo a superare le resistenze attraverso tecniche di manipolazione psicologica - e la pena va da uno a tre anni. Previsto inoltre l'inasprimento delle pene per i reati di maltrattamenti a danno di minori e di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati a sfondo sessuale a danno di minori. Pene più severe anche per i reati di prostituzione minorile e di pornografia minorile.
Bocciata, invece, la proposta dell'ex ministro per la Semplificazione , Roberto Calderoli, di introdurre i trattamenti di "blocco androgenico totale" - ovvero la castrazione chimica.Soddisfazione è stata espressa da tutte le organizzazioni a tutela dei minori che in questi anni si sono battute per questo risultato.Il Presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, ha parlato di ”maggiore efficacia nell'azione di contrasto a questi gravi reati grazie a mezzi ancora più incisivi”. Sulla stessa lunghezza d’onda la reazione dell’organizzazione a tutela dei minori Save the Children: “L’ Italia potrà finalmente avvalersi di uno strumento fondamentale di protezione e di contrasto – ha spiegato il direttore generale in Italia Valerio Neri - dai frequenti casi di abuso e sfruttamento sessuale che avvengono anche attraverso la rete".